Il
giorno dopo, a casa, arrivarono le mie amiche Pearl e Chris. Una
boccata d'aria fresca. Insieme formavamo un bel trio. Loro erano
tutte e due bionde, io rossiccia. E, a Ghostly Village eravamo le
uniche che non fossero politicamente corrette. Noi eravamo sempre
vestite di nero, avevamo piercing, Pearl anche un tatuaggio, e
fumavamo di nascosto, anche se tutti, tranne i nostri genitori, lo
sapevano. Gli altri pochi abitanti del villaggio, troppo preoccupati
dalle apparenze, non si spingevano fino a lì.
“Bene”
disse Chris, appoggiando gli stivali in pelle, che metteva pure
d'estate, sul tavolo del salotto. “Sfogati con noi e dicci quel che
vorresti tanto fare e che non puoi.”
“Molto
divertente” risposi fredda. Avevo dormito male, quella notte,
sognavo immagini confuse nelle quali intravvedevo solo verde e
qualcosa che si muoveva velocemente.
“Voglio
uscire” ammisi guardando Rose e Violet che disegnavano. Pearl e
Chris scoppiarono a ridere. Le guardai in cagnesco.
“Smettetela!
Ieri avevo il mal di testa a causa loro e ho pure dormito male! E poi
c'era quello stupido camion!”
“Quale
camion?” chiese Pearl. La tigre che aveva sul polso era illuminata
dall'unico raggio della giornata, che scomparve pochi minuti dopo.
Le
raccontai ciò che era successo il giorno prima, e anche loro
ammisero che era strano.
“E
sono sicurissima che ci fosse passato, perché...” le dissi della
palla da baseball.
Pearl
e Chris erano pensose.
“Sei
sicura di non avere più allucinazioni?” azzardò alla fine Chris.
La
fulminai con lo sguardo.
“Come
diavolo spieghi che sia andata a staccarla dall'asfalto subito dopo?
E non mi faccio più joint, col cavolo!
“Scusa!”
si corresse subito Chris.
“Hey,
che ve ne pare di andare a farci un hamburger?” propose Pearl.
“Ok”
dissi. Rose e Violet sarebbero rimaste a disegnare, tanto.
In
cucina, Pearl mi avvicinò.
“Sai
che c'è una festa da George Ticknor martedì sera? I suoi sono in
città per un giorno e lui ha detto che voleva fare un po' di
casino.”
“Davvero??
Si è risvegliato improvvisamente dal sonno perenne di Ghostly
Village? In ogni caso, io sono bloccata a casa, non ve ne siete
accorte?”
“Ho
provveduto io” disse Chris con uno sguardo malizioso. “Tieni”.
Mi
mise in mano una bottiglietta di vetro.
“Passiflora.
Fa dormire come un sasso. La dose per gli adulti è di cinquanta
gocce prima di andare a letto, per i bambini la metà. Magari gliela
puoi mettere nell'acqua, o meglio gli fai la minestra condita alla
passiflora...”
Le
risposi stringendo la bottiglietta con uno sguardo complice. Ecco a
cosa serve essere amica della figlia della proprietaria dell'unica
erboristeria nel raggio di cinquanta chilometri.
Mangiammo
il nostro hamburger e quando tornammo in salotto Violet e Rose non
stavano più disegnando ma bisticciavano su quale dovesse andare per
prima sulla bici. Uno schiaffo a tutte e due e il caso era risolto.
Ci andò prima Rose. A sera, poco prima che Pearl e Chris se ne
andassero, ci mettemmo dietro casa, inseguite dalle mie sorelline.
Quella
settimana era Chris ad avere in custodia il nostro pacchetto.
Estrasse tre sigarette e ce le diede. Poi, a turno, ce le accendemmo.
La fiamma dell'accendino si rifletté nelle lenti degli occhiali di
Chris.
“Lo
sai che non devi fumare, Lily” disse Rose.
Mentre
aspiravo, mi inginocchiai davanti al suo viso.
“Se
lo dici a mamma e papà giuro che ti distruggo la bici.”
Le
inspirai il fumo in faccia. Lei urlò e se ne andò in casa correndo,
seguita da Violet.
“Sei
cattiva, Lily” osservò calma Pearl.
Sorrisi.
Con tutto quello che mi facevano passare quelle due, dovevo
vendicarmi, di tanto in tanto.
Bello Bello Belloooooo =D
RispondiEliminaBrava, mi piace come porti avanti il racconto e anche il modo di scrivere, certo che ci tieni sulla graticola...rimaniamo con la curiosità addosso! A presto.
RispondiEliminaAntonella
Grazie, a presto!! :)
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